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Pavimenti per il bagno: guida pratica per la scelta corretta

La ristrutturazione di un bagno richiede tempo e attenzione affinché ogni elemento risulti armonico e ben contestualizzato in un progetto generale che tenga conto di tutti i dettagli.

Nella fase preliminare dedicata allo studio degli spazi e delle esigenze del cliente, il pavimento per il bagno è un aspetto fondamentale da analizzare.

Prima di acquistare un determinato prodotto è doveroso porsi alcune domande con lo scopo di effettuare una scelta consapevole e realmente in linea con le nostre aspettative estetiche e funzionali.

Quale range di prezzo siamo disposti a stanziare? Desideriamo una resa lineare o una texture più materica? Quali nuance si abbinano meglio agli arredi circostanti? Quanto spazio abbiamo a disposizione? Costi, manutenzione, finiture, resistenza, durevolezza: sono davvero molti gli aspetti da valutare.

In questa guida, vi suggeriamo alcuni punti utili da tenere a mente per scegliere il pavimento del bagno in modo corretto, segnalandovi pro e contro di alcuni materiali.

Pavimenti per il bagno: dalla ceramica al legno

Dalla linearità della ceramica al calore del legno

Ceramica, gres porcellanato, parquet e granito sono tra le soluzioni più gettonate e amate. Entriamo nel dettaglio e capiamo meglio le caratteristiche di ogni finitura e perché dovremmo scegliere un materiale piuttosto che un altro:

  1. Ceramica, la sicurezza di un evergreen
  2. Gres porcellanato, fascino contemporaneo
  3. Parquet, il calore del legno
  4. Granito, eleganza e resistenza

1. Ceramica, la sicurezza di un evergreen

In ogni suo formato – monocottura, bicottura, gres porcellanato – la ceramica è sicuramente la soluzione più richiesta quando si parla di pavimento per il bagno. Al di là di un tratto visivo sicuramente lineare e, dunque, facilmente adattabile ad ogni tipo di arredo, questo materiale vanta innumerevoli caratteristiche: resistente all’usura, ai graffi, alle macchie e ai detergenti chimici; facilità di pulizia e poca manutenzione richiesta. Inoltre, la versatilità estetica in termini di formato, decorazione e tonalità disponibili rendono la ceramica un passepartout perfetto in ogni ambiente. Ecco due delle lavorazioni più diffuse.

  1. Monocottura: le piastrelle presentano una superficie smaltata e, come suggerisce il termine, vengono realizzate attraverso un sistema di pressatura con un unico processo di cottura ad altissima temperatura (2000°), che coinvolge nello stesso momento sia il supporto (chiamato biscotto) sia lo smalto. Il risultato raggiunto è ottimale, con colori e decorazioni in risalto, durezza elevata, scarsa porosità e notevole resistenza poiché la fase di cottura garantisce una perfetta aderenza dello smalto. Si tratta di un mix che rende questa lavorazione perfetta in ambienti difficili e ad alto tasso di usura come il bagno
  2. Bicottura: è facilmente intuibile che queste piastrelle siano soggette ad un doppio turno di cottura, il primo dedicato al solo supporto e il secondo allo smalto. La brillantezza della superficie e la definizione dei colori derivanti da questi passaggi sono eccellenti ma, allo stesso tempo, il grado di delicatezza è maggiore rispetto ai formati in monocottura. È consigliabile capire se la bicottura sia la scelta più conveniente per le nostre esigenze o se sia meglio, qualora fossimo attirate dal risultato, destinarla ai rivestimenti

2. Gres porcellanato, fascino contemporaneo

Merita ampio spazio descrittivo il gres porcellanato, un prodotto largamente utilizzato all’interno di abitazioni dal gusto moderno e contemporaneo. Questo materiale, facente parte della famiglia della ceramica, è molto apprezzato per le infinite qualità che presenta: facilità di pulizia, resistenza a funghi, a muffe e macchie, ma anche alla flessione, all’umidità, ai graffi e alle abrasioni. E non è tutto. Superficie igienica e compatta, porosità assente e stabilità dimensionale assicurano durabilità e inalterabilità del prodotto con il passare del tempo. Oltre a prestazioni tecniche invidiabili, il gres soddisfa le più disparate necessità estetiche attraverso un’offerta molto variegata in termini di finiture. Tra le più apprezzate ci sono quelle che simulano l’effetto caldo del legno e l’eleganza della pietra con le sue venature contemporanee.

3. Parquet, il calore del legno

Potrebbe sembrare un materiale insolito e poco pratico per il pavimento del bagno. Eppure, il parquet è una soluzione largamente utilizzata anche per il pavimento del bagno. I listelli in legno donano un’indiscutibile calore alla stanza. Attenzione, però, a dedicargli le cure necessarie affinchè duri nel tempo, mantenendo inalterate le sue qualità estetiche. Ricordiamoci di utilizzare prodotti specifici per la sua disinfezione, escludendo detergenti troppo aggressivi che non rispettino la sua essenza. Il legno è un materiale vivo, che teme gli accumuli di umidità e il ristagno di acqua. Ecco perché, se optiamo per questo materiale, dovremo garantire all’ambiente una costante aerazione e un adeguato ricircolo di aria. In fase preliminare, assicuriamoci che la posa sia incollata e non flottante e che la sigillatura venga effettuata nelle fughe tra i vari listelli e lungo l’intero perimetro. Un lavoro eseguito bene sin dall’inizio ci metterà al riparo da spiacevoli inconvenienti in futuro. Oltre a questi accorgimenti, è innegabile che alcune essenze legnose si prestino meglio, per qualità estetiche e prestazionali, ad essere impiegate in bagno. Scopriamo insieme quale legno preferire per il pavimento del nostro bagno.

Pavimenti per il bagno: quale parquet scegliere
  1. Merbau: stabilità dimensionale, buona resistenza all’umidità e colore intenso tendente al rossiccio. Nel corso del tempo, questa essenza subisce l’ossidazione, un processo derivante dal contatto con aria e luce e che determina un cambio di colore
  2. Teak: durevole, resistente agli urti, molto pregiato e caratterizzato da venature regolari. La scala cromatica è assai varia: il colore naturale va dal giallo pallido al cioccolato, ma include anche il nero, il rosso e il verde. Questa varietà legnosa è naturalmente impregnata di oli, rendendola così adatta ad ambienti umidi e di intenso utilizzo come il bagno e la cucina
  3. Iroko: poco poroso, discretamente resistente agli urti e ottimo per la posa, garantendo un buon livello di stabilità nel tempo. Le sue caratteristiche sono molto simili a quelle del Teak, rispetto al quale, però, è meno costoso
  4. Doussiè: legno esotico molto duro e compatto, resistente all’umidità e con poche regole di manutenzione. Colorazione naturale tendente al bruno, al rossastro ma anche al giallo chiaro. Ottimo il rapporto qualità prezzo.

4. Granito, eleganza e resistenza

Rigore ed eleganza nelle forme e nei colori: le pietre naturali rispondono a esigenze estetiche precise, particolarmente indicate per chi è alla ricerca di soluzioni moderne e pratiche, rispettando standard visivi e prestazionali più che soddisfacenti. Il granito si rivela una scelta azzeccata per diversi motivi: è una pietra naturale di origine vulcanica caratterizzata da una superficie compatta e priva di pori, elementi che la rendono impermeabile e resistente anche alle sostanze più aggressive. E proprio l’impermeabilità è un aspetto cruciale quando si parla di pavimento per il bagno: una finitura in grado di rispettare questo requisito garantisce standard di igiene più elevati, scongiurando la formazione e il proliferare di muffe e funghi. Il granito non necessita di grosse opere di manutenzione e per pulirlo è sufficiente un panno umido. Questa praticità di detersione è possibile poiché il granito è un materiale che per natura non attrae lo sporco né lo trattiene.

Pavimenti per il bagno: perché scegliere il granito

Pavimento e abbinamenti: strategie e consigli

Nel corso degli anni, l’evoluzione delle tecniche di lavorazione ci ha dato libero accesso a un ventaglio di scelte pressoché infinito, ricco di formati, materiali, decorazioni e colori che soddisfano ogni richiesta. Ma, al di là di ogni tendenza, la chiave di volta rimane una sola: creare un ambiente confortevole in cui ogni elemento dialoghi con l’altro in modo armonico. Per riuscire a progettare una stanza da bagno che rispetti l’equilibrio stilistico dell’ambiente domestico, a partire dal pavimento, vi suggeriamo alcuni punti interessanti:

Nuance chiare per spazi piccoli

La scelta dei colori e i metri quadri a disposizione corrono sullo stesso binario. Se la stanza da bagno non è molto grande, è meglio scegliere un pavimento che abbia una tonalità tenue e luminosa, priva di rilievi per non appesantire l’ambiente. Molto bene anche l’opzione di formati grandi, con fughe di dimensione ridotta per creare una superficie otticamente unica e lineare. Schemi di posa creativi e colori accesi, magari a contrasto, si adattano meglio ad ambientazioni più spaziose.

Pavimento e arredo bagno tra continuità e opposizione

Creare continuità oppure rompere lo schema stilistico. Davanti a questo binomio è il gusto personale ad avere l’ultima parola. Il pavimento può diventare un tratto uniformante se scegliamo un colore e uno stile che rispetti il tema e gli arredi della stanza. Al contrario, può assumere un ruolo da protagonista se decidiamo di optare per una posa d’impatto.

Pavimenti per il bagno: continuità o contrasto con l'arredo bagno

Stile di vita, focus per capire le esigenze

In che modo questo aspetto può influire sulla scelta del pavimento del bagno? In realtà è molto importante concentrarsi sullo stile di vita di coloro i quali usufruiranno del bagno. Stiamo arredando un ambiente di servizio oppure un bagno padronale? Sono presenti bambini o animali domestici? Rispondere a questi interrogativi di natura pratica ci indirizzerà naturalmente verso la soluzione migliore.

Mood dell’abitazione, un fil rouge anche in bagno

Quando scegliamo il pavimento del bagno, teniamo in considerazione lo stile generale della casa. Non è una regola imprescindibile ma seguire un mood stilistico presente nell’intera abitazione è utile per creare un senso di continuità estetica.

Pavimenti per il bagno: gusti ed esigenze personali al primo posto

Gusti ed esigenze personali al primo posto

Comprendere ciò che desideriamo e di cui abbiamo effettivamente bisogno è un buon punto dal quale partire per scegliere il pavimento del bagno, orientadoci verso una soluzione che, a lavori ultimati, sarà in grado di soddisfare appieno le nostre aspettative.

Spesso ammaliati dai tanti trend stagionali, mettiamo da parte le nostre reali necessità per seguire mode passeggere che, però, con il passare del tempo potrebbero stancarci, rivelandosi poco pratiche o distanti da effettive necessità.

Prima di scegliere il pavimento da posare in bagno, è importante documentarsi per avere un quadro più chiaro relativamente alle opzioni disponibili in commercio.

Lasciarsi ispirare dai professionisti del settore è utile per capire ciò che più ci può interessare, tenendo traccia delle novità, senza, però, tralasciare i nostri gusti personali: è questa la direzione giusta per effettuare una scelta corretta.

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